Ciao Rodolfo, per tutti sarai sempre il Sindaco di Falchera. Ti abbiamo sempre chiamato così sin dai primi tempi, quando Pino Vinci ci ha fatto conoscere. Poi è venuto il tempo di Via Stampatori, come abbiamo ricordato qualche settimana fa, quando ci siamo visti in parrocchia perchè c’era un giovane che aveva un problema e volevamo trovare il modo di risolverlo con il tuo aiuto. E tu nonostante la malattia e la sedia a rotella, che era diventato il tuo mezzo di trasporto, eri stato pronto e disponibile. Al mattino perchè dopo nel pomeriggio ti era più difficile uscire. Ti sei meritato questo appellativo, il Sindaco di Falchera, per l’impegno che hai profuso sempre pensando e lavorando per il prossimo e per dare dignità al quartiere in cui hai vissuto.
Non trovo le parole per raccontare di te. Forte è l’emozione in questo momento. I ricordi si accavallano l’uno sull’altro e ci sarebbero molte assemblee aperte su cui scrivere della tua presenza, della tua forza nel portare avanti le tue idee: alla biblioteca di Falchera, in via Ivrea, nella sala della Circoscrizione 6 di Via San Benigno 22.
E per questo ti abbiamo considerato sempre il Sindaco di Falchera.
Tutte le volte che si voleva fare qualcosa in Barriera il primo pensiero era coinvolgere il Sindaco di Falchera, al secolo Rodolfo Grasso.
Ci hai insegnato la resistenza e la resilienza. Grazie.
Devo ringraziare una serie di circostanze che ci hanno permesso di ricederci durante gli anni che ho trascorso a Valdocco prima di essere mandato a Novara. Ad esempio i corsi di formazione professionale per i minori e per gli adulti che pubblicizzavo: non potevo non passare da Falchera e da te. Ci tenevi tanto a dare un’occasione a tutti. Un’occasione di lavoro o di formazione.
“Ninno, portameli i volantini. Ci penso io a distribuirli qui a Falchera. Ninno, ma voi Salesiani quante cose fate per i giovani.“
Ninno, era il suono che io sentivo quando Rodolfo pronunciava il mio nome.
“Un bel suono, piacevole quando lo pronunciavi Tu. E restavo sempre incantato per l’accoglienza che mi riservavi, caro Rodolfo, anche perchè mi riempivi di complimenti per le attività che organizzavo legate al mio lavoro“.

Poi è arrivato il libro “Stazione di Torino Rebaudengo Fossata” e siccome Rodolfo era uno dei sostenitori più fedeli sulla mia pagina Facebook, mi è venuto naturale portarglielo e dedicarlo “a Rodolfo, Sindaco di Falchera“.
“Avevo in animo di venire a trovarti con un amico a cui tenevi tanto e che da tempo non vedevi. Me lo avevi chiesto l’ultima volta che ci eravamo incontrati. Caro Rodolfo ci eravamo dati appuntamento mercoledì 12 marzo al mattino li in piazza a Falchera”.
Ciao Rodolfo.
Grazie!