Tutto è iniziato perché mi mandarono a Novara, a quel paese praticamente.
E tutti i giorni, qualche volta anche il sabato e mai la domenica, ho viaggiato dalla Stazione di Torino Rebaudengo Fossata a Novara, andata e ritorno per due anni.
Si può fare.
L’ho fatto.
E sono contento di questa esperienza.
Mi sono stancato, ma mi sono sentito utile e sono grato al Don che mi ci ha mandato.
E poi è successo che mi sono messo a scrivere un post dietro l’altro quando mi sono reso conto di cosa fosse la Stazione di Torino Rebaudengo Fossata. Ne avevo sentito parlare come di un luogo che poteva diventare un crocevia metropolitano e dove sarebbe passata anche la linea ferrata interna, ma non conoscevo neanche l’esistenza né mai prima l’avevo utilizzata. Per prendere il treno mi facevo accompagnare a Porta Susa o a Porta Nuova.

E poi questi post sono diventati tanti. E qualcuno li ha anche seguiti. Qualcun altro li ha apprezzati. E anche condivisi. E allora, un giorno, li ho messi tutti in fila ed è diventato una sorta di diario giornaliero. Parlavo con qualcuno. Qualcuno rispondeva. Riflettevo sui fatti e i fatti no quelli non rispondevano.
Poi ho incontrato Antonio, Antonio Rocco Labanca editore di una piccola ma gloriosa e storica casa editrice Edizioni Mille, autore, speaker, giornalista. Ma sopratutto un amico e collega con il quale avevamo già condiviso alcune esperienze di lavoro, non ultima “PANDA 4 MISSION”.
“Ciao Antonio, – mentre eravamo nel cortile di Valdocco sotto la statua del Santo dei Giovani – ho scritto alcuni post, li ho raccolti in un diario. Puoi darci una lettura e mi fai sapere cosa te ne pare?“
Qualche giorno dopo: “Ciao Nino. Sai, ho letto. Mi è piaciuto. Lascialo così che te lo pubblico. Magari tu non lo sai, ma io ho una piccola casa editrice. Abbiamo iniziato a pubblicare riviste settimanali e roba simile e all’inizio ci siamo specializzati su questo. Poi nel tempo abbiamo capito che potevamo dare spazio anche al pubblicazioni di libri ma che avessero un certo taglio. E il tuo è proprio nel solco della nostra casa Edizioni Mille.“
Ancora qualche lettura più approfondita. Le prime correzioni di mia figlia Marta. Poi sono arrivate le sue illustrazioni. Ed intanto Pino, Pino D’Antonio che ai tempi “dell’orchestrina” all’Oratorio Michele Rue avevo conosciuto come batterista, che da tempo si era dedicato agli acquarelli, ne aveva realizzato qualcuno per me. La Stazione di Torino Rebaudengo Fossata, ad esempio. Oppure quella di Novara, sia vista dalla piazza che con vista sulla piazza. E poi ci aveva preso gusto ed aveva dipinto il corso principale di Novara, Corso Cavour.



Insomma c’era tutto per pubblicare un libro.
Copertina, illustrazioni, testo e anche le note. La prefazione di un caro amico Aurelio. La presentazione di Antonio e anche due sponsor d’eccellenza: Formatnet e Tipografia Commerciale.
La Famiglia e gli Amici avevano aderito subito, complici del progetto Bimbi Sperduti, perché a me non bastava pubblicare il libro ma bisognava che fosse un progetto per i giovani, per sostenerli o quanto meno per contribuire alla loro vita. In particolari i minori stranieri non accompagnati, e anche se non stranieri, va bene lo stesso. E poi secondo me c’era spazio anche per “le mamme sole con bimbi” al seguito che il Sermig aiuta perchè non hanno alcun sostegno.
Ecco, gli ingredienti c’erano tutti.
Adesso ne sapete di più.
Ma è possibile saperne ancora di più perché, con mio grande stupore, il libro approda al SALONE DEL LIBRO di Torino nello stand della Casa Editrice Edizioni Mille, di Antonio Rocco Labanca e Teresina Montenegro. Anche loro hanno abbracciato il progetto e lo sostengono, praticamente più da amici che da editori.
Ne potete sapere di più quindi venerdì 16 maggio alle ore 19 al Cecchi Point, Salone Internazionale del Libro, versione Salone Off ossia la fiera che porta il libro e la cultura in tutta la città.
E poi sabato 17 dopo le 16,30 e domenica 18 al mattino fino Ale 12, proprio nella sede del Salone Internazionale del Libro TORINO alla sua XXXVII edizione.
Ci vediamo.