Nella cameretta di Via Verdi, al fondo del corridoio dopo la stanza da letto di mamma e papà, campeggiava sulla parete un poster degli AC/DC e mi stupiva il fatto che avesse le brache corte. A me, che avevo lottato una vita con mio padre per indossare i pantaloni lunghi, mi sembrava veramente troppo! Ed era proprio sulla parete dalla mia parte, anche perchè dall’altra c’era l’armadio “quattro stagioni”.

Con le testiera alla parete che dava a ponente, che d’estate ci potevi cuocere la carne perchè non c’erano case davanti essendo al terzo piano (quasi come la cameretta di Marta e Giuseppe Giulio oggi! qui è il quarto di piano), c’erano i lettini mio e suo. Io sempre a destra, sarà un caso ma ancora oggi dormo a destra e alla mia sinistra, però, c’è Lucia e non ci sono lettini ma il nostro letto matrimoniale. Se fai caso non è un caso, è la vita!

Di fronte ai due lettini erano poste le nostre scrivanie. Dalla sua parte, nella piccola libreria che le corredava entrambe, era collocato lo stereo che lui accudiva con religiosa attenzione. E tutti i suoi dischi, gli LP e i 45 giri che comprava con una certa assiduità. I gusti erano molto diversi tra noi due, ma su due artisti c’era totale convergenza: Edoardo Bennato e The Beatles. Poi lui aveva seguito Paul McCartney e i Wings, dopo che i FAB FOUR si erano sciolti. Per colpa di chi direbbe Zucchero, ma non importa. John Lennon aveva scelto Yoko Ono. George Harrison l’India e Ringo Star le donne e i suoi anelli. C’erano anche gli U2 e gli AC/DC e tanti altri artisti. Faccio fatica a ricordarli tutti, ma questa estate vi prometto che andrò a fare un pò di ripasso, tornando a Barcellona Pozzo di Gotto.

i suoi dischi

Ma gli LP “Burattino senza fili” e “Sono Solo Canzonette” e il 45 giri Come Together con il retro di Something, erano i miei, li avevo comprati io.

Inutile sottolineare che quello stereo, formato da un giradischi professionale, un amplificatore, un sintonizzatore, l’equalizzatore e il lettore di audio cassette, è perfettamente e ancora rigorosamente funzionante nella sua tavernetta, con tanto di casse acustiche. Parliamo degli anni 80, qualche anno prima che io partissi per Torino.

canzonissima

La nostra passione per la musica l’abbiamo ereditata da mamma e papà … Canzonissima, il Festival Bar, ma sopratutto Sanremo. Papà aveva un registratore a bobina con un microfono che puntualmente poneva sulla cassa della TV e da li registrava qualsiasi cosa piacesse a lui e a mamma. Noi poi passavamo le ore dei nostri pomeriggi, dopo la scuola, ad ascoltare ogni cosa fosse stata registrata. E tutto aveva sempre una buona qualità, se si pensa che il microfono veniva poggiato alla tv legato con del filo elettrico per tenerlo molto aderente.

Le conoscevamo tutte le canzoni del tempo e sopratutto conoscevamo tutti i cantanti. Massimo Ranieri e Lucio Battisti. Mina, la preferita e coetanea di mamma. Claudio Villa, il preferito di papà per la sua voce tonante da tenore classico. Albano e Romina. Celentano. Gianni Morandi, ho ancora il suo primo LP con lui in copertina sulla ruota del trattore. E gli esordi di Raffaella Carrà. E poi c’erano i comici e i presentatori del tempo. Che artisti! Mike Bongiorno e Corrado, neanche a dirlo! Johnny Dorelli. Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Loretta Goggi. Paolo Panelli e Bice Valori. Walter Chiari. Cochi e Renato. Nino Manfredi. E le esilaranti imitazioni di Alighiero Noschese. E poi i ballerini con le coreografie in bianco e nero.

E si, perchè fino alle olimpiadi di Montreal del 1976, la TV trasmetteva in bianco e nero. Il sabato sera in particolare c’era “Canzonissima”, che è iniziata da prima che io nascessi ed è andata avanti fino al 1975. “Zum zum zum” la mitica sigla del 1968 (!) cantata da tutti, cantanti, comici e presentatori schierati nel mitico studio RAI di Via Teulada a cui poi subentrò il teatro Delle Vittorie, sede fino agli anni 90 delle trasmissioni più famose come fu anche Fantastico. I presentatori mattatori da Walter Chiari e gli inizi di Pippo Baudo. E fu il Teatro delle Vittorie che segnò l’esordio in Rai di Fiorello con “Stasera pago io”. Guardare la TV tutti insieme in famiglia era un divertimento incredibile: era l’unico momento che potevamo stare con papà, perchè il resto della giornata era sempre in giro, tra lavoro, negozio di zia e di mio padrino. E per tornare a Canzonissima, era una kermesse di canzoni abbinata alla Lotteria Italia e si votava spedendo la cartolina che si acquistava con il biglietto, appunto della lotteria. L’aspettavamo con impazienza tutte le settimane e la si guardava tutti insieme in rigoroso silenzio per non perdere neanche una nota e una parola.

La trasmissione era così famosa che anche il calcio vi approdò con l’intervista di Nicolò Carosio, il famoso radiocronista, ai fratelli Herrera, Heriberto allenatore della Juventus e Helenio all’epoca allenatore della Roma. Per l’occasione era presenti quella sera alcuni calciatori delle due compagini: Immaginatevi oggi i calciatori in tv la sera prima della gara, impossibile!

la tv

Dovete sapere che quando arrivò la TV nelle case degli Italiani, i bambini potevano guardarla fino al Carosello e poi a letto. Carmencita, Calimero pulcino nero, Gigante pensaci tu con Jo condor, Cimabue Cimabue fai una cosa e ne sbagli due.

Man mano che si cresceva c’era la possibilità di trascorre altre sere davanti alla TV: il lunedì per vedere i film americani di genere western o di guerra, e poi il giovedì quando iniziò “Rischiatutto” con Mike Bongiorno. I serial televisivi come Belfagor, La freccia nera, Arsenio Lupin fino ad arrivare a Sandokan. Ed io e Corrado eravamo sempre in pole position sul divano e non ne perdevamo manco una di puntata, se c’era una serie che ci piaceva.

Certo che guardavamo la TV, noi ragazzi al pomeriggio, anche a quei tempi. C’era la TV dei ragazzi con Zorro, lui ha la vita segreta. C’era Padre Brown. Furia, Lassie e Pippi Calze Lunghe. E dal 1977 la mitica serie Happy Days, la situation Comedy televisiva statunitense con Fonzie, Richie, Ralph Malph e Potsie che tanto successo ha riscosso tra tutti noi giovani del tempo. Ma si poteva guardare solo se avevi finito i compiti. E vi posso garantire che mamma controllava, altrimenti poi la sera erano dolori quando tornava papà.

Ma stavamo poco in casa perchè o si scendeva in cortile a giocare a pallone finché a qualcuno non giravano le scatole a causa del nostro vociare oppure andavamo all’Oratorio.

la festa di compleanno

Sono passati tanti anni da quei giorni che ricordo felici.
E quando arrivava la data del compleanno si doveva festeggiare proprio quel giorno e non era concepibile per papà che ci potesse essere un motivo, benché valido, per poterlo rimandare ad altra data.
E quel giorno era grande festa!
E povera mamma, la casa veniva invasa da almeno una dozzina di bambini schiamazzanti. Tutti i vicini di casa erano invitati ma i più grandi come Matteo e Enzo o Peppuccio, Maria Lucia, Michele e Santina ovviamente declinavano l’invito perchè avevano ben altro da fare. Gli altri c’erano tutti. Le feste di casa Gentile Giunta erano proverbiali quando abitavamo in Via Matteotti. Pinuccio, Mirella e Maria, i vicini di piano. Alessandro e Marcello i cugini. Patrizia, Tony e Maria, Anna Maria e Tiziano, Maria Teresa. A volte la festa si faceva nell’atrio del secondo o del quarto piano del palazzo, dopo aver avvisato i condomini. E poi veniva anche qualche compagno di scuola.
Maria e Graziella, le nostre cugine sempre presenti.
Prima toccava al compleanno di Corrado il 29 maggio e poi a luglio, l’11, il mio. Mamma spesso faceva i calzoni fritti, i famosi pitoni, a richiesta e gettonatissimi. Poi l’immancabile torta di sciù, il bianco e nero messinese oppure la torta gelato fragola e cioccolato per Corrado e la torta gelato al caffè per me. Abbiamo festeggiato dal primo anno fino al 17 esimo compleanno: almeno io ricordo così. Già dal suo diciottesimo io ero a Torino. Negli anni scorso sono riuscito a tornare a casa per il suo compleanno e mi organizzerò per il prossimo, se Dio vorrà, perchè saranno 60 per lui.

Lo stesso discorso valeva per il compleanno di papà, che era praticamente sacro, il primo febbraio, il giorno dopo della festa di San Giovanni Bosco.
E quello di mamma che era l’11 ottobre. Ma lei non ci teneva tanto a festeggiarlo, anche perchè toccava sempre a lei preparare. Papà pensava ai dolci e all’immancabile focaccia messinese, scarola, pomodori, formaggio e acciughe che dovevamo andare a ritirare con lui al panificio Garofalo in Via Statale Sant’Antonio 224, tutt’oggi operativo: certamente saranno i figli o addirittura i nipoti.

E non era compleanno se prima non si portava un pezzo di focaccia e di torta ai nonni.

la passione per la musica

Dicevamo degli LP e della musica. Entrambi molto appassionati. La musica è sempre stata presente in casa nostra e nella nostra vita e credo lo sarà fino a quando saremo in grado di intendere e di volere. O cantava papà, che prediligeva l’opera lirica e quindi spesso si sentiva l’aria del Barbiere di Siviglia, oppure la Turandot. Oppure la mamma che era più per Mina, ovviamente. Ma le canzoni che canticchiava erano quelle famose degli anni 50 quando lei era piccola tipo: “lo sai che i papaveri sono alti alti alti e tu sei piccolina”, della celeberrima Nilla Pizzi. Ma la sua preferita era “è priiiimaveraaaaaaa svegliatevi bambineeeee“. Adesso mamma ricorda poco e niente di tutto ciò. L’età e qualche acciacco mentale le ha fatto dimenticare tutto. A mala pena riconosce la mia voce al telefono, ma quando mi vede in presenza mi dice: “Ma lei chi è?”.

Il 29 maggio Corrado compie gli anni e quest’anno sono 59. Vorrei che fosse più sereno di quanto lo sia stato in questi ultimi due o tre anni. E spero che domani possa mettere da parte un pò di pensieri cupi, che lo stanno accompagnando in questi ultimi tempi, e possa godersi una giornata lieta con suo figlio e gli amici. Mamma forse non si ricorderà neanche del compleanno, anche se io ho provato a farle fare uno sforzo di memoria.

Ci faremo forza per questo e ce ne faremo una ragione, vero Corrado!

via Matteotti

Mamma e papà sono tornati a vivere in Via Matteotti dopo aver abitato a Pozzo di Gotto. Li la nostra famiglia è stata felice nonostante i problemi di salute, in particolare di papà. Non è più la palazzina Nuova Domus, ma un appartamento a piano terra di una palazzina dove abitano al primo Linuccio e Angela, che sono i suoi cugini. C’è un bel giardino, con limoni e mandarini, un nespolo (nispulara) ed una bella siepe, che papà curava con molta dedizione al mattino presto quando si alzava e dopo aver fatto colazione e lavato le stoviglie della sera. Mamma non è mai stata “quella dal pollice verde” e poi sopratutto da quando papà non c’è più ha smesso di occuparsi di qualsiasi cosa. Si preoccupa solo di riordinare il letto al mattino e dopo aver fatto colazione di mettere in ordine quelle due stoviglie che utilizza. “Io tra poco compio 85 anni e ci dovete pensare voi” ci dice sempre senza rendersi conto che nel frattempo il mondo è cambiato.

E allora tanti auguri carissimo Corrado: Hey jude!

tuo fratello Nino