Troppo in fretta Lidia sei andata via. Troppo in fretta mamma.
Certo restano i ricordi ma non è la stessa cosa. Che stupido che sono a scrivere: è normale. Per tutti. Per quelli che ci sono passati prima di me.
Troppo in fretta e non sono riuscito a salutarti.
Ero venuto a trovarti per il tuo 84esimo compleanno lo scorso anno ad ottobre, l’11, ma quasi non comprendevi il perchè della festa. Nella tua memoria solo ricordi antichi antichi. Forse della tua fanciullezza, ma niente che avesse a che vedere con i primi anni del tuo matrimonio e con la tua vita vissuta tra casa e oratorio a seguire papà sempre, fino all’ultimo, fino a quel 12 giugno 2019. “A Signura Vennira, Maria a mugghieri i Luigi Coppolino: nenti da fari!” Non ricordavi queste persone a te tanto care.






Non ricordavi il luogo dove ci portavi a mare da piccolini a me e a Corrado: Cicerata. Non senza fastidio sei scesa dalla macchina. Volevo che prendessi un pò d’aria di mare. Ma tu volevi tornare a casa.

Tutto il resto lo avevi cancellato. Tutto!
Avevamo preso il biglietto del treno io e Marta. Saremmo arrivati il 23 sera nel mese di giugno. Ma tutto si è svolto troppo in fretta quell’undici giugno. Sempre l’11, vedi.
Oggi 3 agosto ricorderemo il tuo onomastico, Santa Lidia, e da quando siamo nati sarà la prima volta che non ci sei.
E il giorno dopo invece ricorderemo San Domenico, Mimma la tua cara amica di gioventù e poi divenuta tua cugina. Non la ricordavi più, neanche lei. Eppure mi parlavi sempre di sua mamma, di “Cummari Battistina” come la chiamavi tu.
E poi ricorderemo lo zio Mimmo, fratello di papà, sempre presente ogni volta che c’era bisogno. Tutte le mattine passava davanti alla finestra di casa: ciao Lidia!
Ciao mamma, adesso ti saluto.